Per comprendere la TSF è necessario conoscere le basi della neurodinamica quantistica. Anche solo in testi di divulgazione(1) è possibile comprendere , in una luce scientifica rinnovata , il funzionamento del nostro cervello . Questo organo di incomparabile importanza , al pari dell’orecchio , gioca un ruolo prioritario nel determinismo degli acufeni. Gli autori di riferimento nello sviluppo di questo rinnovamento delle neuroscienze sono riportati nella bibliografia (2). Il risultato delle loro ricerche valorizza la fisica dei campi (3), il meccanismo di entanglement e di biorisonanza , nonché le fenomenologie di relazione tra elettromagnetismo e suono.

In ambito clinico , le analogie tra la medicina quantistica emergente e quel modello compiuto rappresentato dalla MTC ( medicina tradizionale cinese) sono perlomeno stupefacenti(4). Nel contesto di questa dimensione scientifico-culturale trae origine la TSF. Le frequenze soniche impiegate e le successioni soniche adeguate ai singoli casi trattati per acufeni sono stati posti al vaglio di misurazioni strumentali e valutazioni cliniche(5) . Ne è conseguita non esclusivamente una terapia , bensì un metodo terapeutico , che ha il pregio di parlare lo stesso linguaggio del disturbo(acufeni) in essere nel sistema Oto-neurologico. A ciò va aggiunto che la TSF è priva di tossicità e comporta collateralmente miglioramenti dello stato di salute fisico mentale globale. In una sintesi estrema la TSF rappresenta un valido approccio al problema degli acufeni , spingendosi a trattare anche i casi più refrattari alle consuete terapie farmacologiche in uso. Questi pazienti , presentando lesioni di carattere organico della via acustica , richiedono e trovano nella TSF un “riordinatore” di tutti quei fenomeni biochimici coinvolti nella funzione acustica . Grazie a questa azione di riattivazione e sinergismo ,è stato possibile trattare pazienti prima non raggiungibili , associando la TSF a low dose therapy o in modo più auspicabile a terapie integrate non farmacologiche..